realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Ho dato uno sguardo al sito di novarria, nelle spec del TA dice 280-0-280 ... vorrei cimentarmi nella realizzazione di questo ampli (maledetto mutuo, maledette tasse, maledetta assicurazione RCA ), devo mettere da parte qualche euro all'insaputa della consorte approfittando della trasferta, mi date poi una mano a farlo suonare bene col basso?
Napoletani si nasce.....
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Prima di tutto grazie robi e Hades.Hades ha scritto:A livello di puro funzionamento sono omissibili, a livello di resa sonora penso siano necessari, non avendo l'avvolgimento dell'alta tensione (280V) un riferimento a massa, pena un hum pazzesco.ciberfox ha scritto:ok, la mia domanda era riferita al fatto che nello schema di novaria vengono usati 2 diodi sulla anodica avendo gli anodi rivolti verso massa e i catodi verso la valvola, se si va a vedere lo schema originale questi diodi non sono presenti e quindi mi chiedevo se questi diodi sono indispensabili o possono essere omessi.
Grazie
La rettifica alla fine sfrutta lo stesso principio di un ponte di Graetz, la valvola serve solo a generare una caduta di tensione maggiore per non eccedere il limite di sopportazione della corrente anodica della valvola finale utilizzata.
Se usi un ponte a diodi prendi un secondario non a 280V, ma a 230 perche' devi tenere conto della caduta di tensione della valvola 5Y3(GT) che e' di 50V, mentre sui diodi e' di qualche volt.
Il trasformatore ha un riferimento a massa sulla anodica, poiché sul secondario c'è 0/6.3, 0/5 e per l'anodica 280/0/280 e lo zero della anodica va a massa. La valvola data in dotazione con il kit è una 5a4r cinese che lavora con una corrente leggermente inferiore alla 5y3, chiaramente stando ai datasheet. Sicuramente la caduta di tensione dei diodi è di poco inferiore hai 4 volt, partendo dal presupposto che la caduta di tensione sia di circa 0.7 volt per ogni diodo. Alla luce di ciò mi viene in mente di inserire un deviatore o un selettore rotativo per scegliere il rettificatore prima dell'accensione.
@robi:
Il link che mi hai inviato risaluta off line o comunque non raggiungibile.
Grazie
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
grazie hades. a cono montato vedrò se il ronzio di fondo sarà presente.non ho voluto usare cavetti schermati, spero di non pentirmene. per collegare le masse insieme ho inserito un bullone in un buco dello chassis e ho saldato allo 0, alla massa del potenziometro, ed alle altre, delle paglierine, per poi collegarle tutte insieme. spero di non avere problemi seno è un casino manovrare il saldatore in quell'ammasso di filiHades ha scritto:Ahahah me lo ricordo ancora il mio primo ampli... Era 1000 volte piu' incasinato di quello, fili che volavano ovunque!
Bravo!
Il ronzio di fondo puo' essere dato dal fatto che non hai usato cavi schermati sulla linea del segnale. Provalo cosi' poi eventualmente sostituisci i due cavi che vanno ai piedini 2 e 7 del doppio triodo (e' una 12AT7? ) e che vanno al potenziometro di gain/volume con cavi schermati mandandoli a massa da un solo lato.
Facci poi sapere come suona col cono buono!
se avrò problemi di ronzio,le masse è meglio che le saldi tutte insieme?
domanda: un amico ha un 50 w marshall valvolare e mentre lo guardavo(sbavandoci) notai che aveva 2 interruttori.
lui mi disse che uno era per riscaldare le valvole ed uno per accendere l'ampli. è vero????
e se si, quando conviene attuare questo sistema? ad ampli ad alto wattaggio o anche a quelli come questo qui?
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Ciao il secondo interruttore vicino all'accensione è lo switch dello standby che interrompe l'anodica e lascia collegati gli heater. L'unica utilità è che ti permette di cambiare cassa senza spegnere completamente l'ampli. Molti ampli moderni non lo usano, vedi i laney della serie vc o altri, in più è stato dimostrato che lasciare gli ampli con lo standby per troppo tempo riduce sensibilmente la vita delle valvole.hey jude ha scritto:grazie hades. a cono montato vedrò se il ronzio di fondo sarà presente.non ho voluto usare cavetti schermati, spero di non pentirmene. per collegare le masse insieme ho inserito un bullone in un buco dello chassis e ho saldato allo 0, alla massa del potenziometro, ed alle altre, delle paglierine, per poi collegarle tutte insieme. spero di non avere problemi seno è un casino manovrare il saldatore in quell'ammasso di filiHades ha scritto:Ahahah me lo ricordo ancora il mio primo ampli... Era 1000 volte piu' incasinato di quello, fili che volavano ovunque!
Bravo!
Il ronzio di fondo puo' essere dato dal fatto che non hai usato cavi schermati sulla linea del segnale. Provalo cosi' poi eventualmente sostituisci i due cavi che vanno ai piedini 2 e 7 del doppio triodo (e' una 12AT7? ) e che vanno al potenziometro di gain/volume con cavi schermati mandandoli a massa da un solo lato.
Facci poi sapere come suona col cono buono!
se avrò problemi di ronzio,le masse è meglio che le saldi tutte insieme?
domanda: un amico ha un 50 w marshall valvolare e mentre lo guardavo(sbavandoci) notai che aveva 2 interruttori.
lui mi disse che uno era per riscaldare le valvole ed uno per accendere l'ampli. è vero????
e se si, quando conviene attuare questo sistema? ad ampli ad alto wattaggio o anche a quelli come questo qui?
Ciao
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Bhe non so se basti solo quello per cambiare la rettifica, comunque la prima cosa che mi viene in mente e' di controllare gli schemi del Mesa Boogie Dual Rectifier che permette di passare da rettifica a diodi a quella a valvola.ciberfox ha scritto: Il trasformatore ha un riferimento a massa sulla anodica, poiché sul secondario c'è 0/6.3, 0/5 e per l'anodica 280/0/280 e lo zero della anodica va a massa. La valvola data in dotazione con il kit è una 5a4r cinese che lavora con una corrente leggermente inferiore alla 5y3, chiaramente stando ai datasheet. Sicuramente la caduta di tensione dei diodi è di poco inferiore hai 4 volt, partendo dal presupposto che la caduta di tensione sia di circa 0.7 volt per ogni diodo. Alla luce di ciò mi viene in mente di inserire un deviatore o un selettore rotativo per scegliere il rettificatore prima dell'accensione.
Io ho guardato gli schemi postati da hey jude, presupponendo che fosse lo stesso kit e non mi pareva di aver visto il riferimento a massa del TU sull'avvolgimento HT.
Fai due calcoli, e se le finali reggono la tensione maggiore della rettifica a diodi allora sei a posto.
Live another day, climb a little higher, find another reason to stay...
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Non è vero, tutta la serie VC ha lo stand-by, tranne che la versione economica da 15W, e solo per questioni di costo.ciberfox ha scritto:Molti ampli moderni non lo usano, vedi i laney della serie vc
È stato dimostrato da chi? Come? L'utilità dello stand-by è nell'accensione dell'ampli, non per lasciarlo acceso senza anodica.ciberfox ha scritto:è stato dimostrato che lasciare gli ampli con lo standby per troppo tempo riduce sensibilmente la vita delle valvole.
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Guarda faccio prima a inserire il link con una foto del trafo di alimentazione http://www.giast.eu/5f1/alim.JPGHades ha scritto:Bhe non so se basti solo quello per cambiare la rettifica, comunque la prima cosa che mi viene in mente e' di controllare gli schemi del Mesa Boogie Dual Rectifier che permette di passare da rettifica a diodi a quella a valvola.ciberfox ha scritto: Il trasformatore ha un riferimento a massa sulla anodica, poiché sul secondario c'è 0/6.3, 0/5 e per l'anodica 280/0/280 e lo zero della anodica va a massa. La valvola data in dotazione con il kit è una 5a4r cinese che lavora con una corrente leggermente inferiore alla 5y3, chiaramente stando ai datasheet. Sicuramente la caduta di tensione dei diodi è di poco inferiore hai 4 volt, partendo dal presupposto che la caduta di tensione sia di circa 0.7 volt per ogni diodo. Alla luce di ciò mi viene in mente di inserire un deviatore o un selettore rotativo per scegliere il rettificatore prima dell'accensione.
Io ho guardato gli schemi postati da hey jude, presupponendo che fosse lo stesso kit e non mi pareva di aver visto il riferimento a massa del TU sull'avvolgimento HT.
Fai due calcoli, e se le finali reggono la tensione maggiore della rettifica a diodi allora sei a posto.
Grazie
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Diversi ampli moderni hanno dei sistemi di accensione che prevedono un ritardo controllato da un pic o un integrato che a sua volta controlla un relay HT che collega l'anodica dopo un po' come faresti tu con lo switch dello standby.ciberfox ha scritto: Ciao il secondo interruttore vicino all'accensione è lo switch dello standby che interrompe l'anodica e lascia collegati gli heater. L'unica utilità è che ti permette di cambiare cassa senza spegnere completamente l'ampli. Molti ampli moderni non lo usano, vedi i laney della serie vc o altri, in più è stato dimostrato che lasciare gli ampli con lo standby per troppo tempo riduce sensibilmente la vita delle valvole.
Ciao
Come ha detto robi, gli ampli che non lo hanno sono ampli di basso valore (dove anche lo switch dello standby comporta grossi costi rispetto al prezzo del prodotto) e serve principalmente per l'accensione.
Attaccare la corrente anodica dopo che il catodo e' stato un minimo riscaldato, secondo la letteratura serve a prevenire un fenomeno chiamato "cathode stripping", ovvero un bombardamenti di ioni sul catodo che ne abbreviano la vita.
Anche di questo non c'e' una vera e propria prova scientifica.
Lasciare i filamenti attaccati senza corrente anodica invece, sempre secondo la letteratura, porta ad un altro fenomeno ovvero il "cathode poisoning", cambiamento molecolare nella composizione del catodo.
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Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Nelle nuove serie è stato rimosso anche sui vc 30.robi ha scritto: Non è vero, tutta la serie VC ha lo stand-by, tranne che la versione economica da 15W, e solo per questioni di costo.
robi ha scritto: È stato dimostrato da chi? Come? L'utilità dello stand-by è nell'accensione dell'ampli, non per lasciarlo acceso senza anodica.
Spesso e volentieri le valvole di nuova produzione hanno una qualità "meccanica" degli heater molto bassa e con l'uso dello standby vengono sollecitati maggiormente, vedi le el84 della sovtek. Con una rettifica solid state può essere utile per evitare la botta sui tubi ma spesso viene lasciato per troppo tempo attivo e questo danneggia griglie e anodi. Su un ampli con una rettifica a valvola che necessita a sua volta di un riscaldamento per funzionare si ha lo stesso effetto di uno standby, tant'è che in questa tipologia di amplificatori lo switch viene posto dopo la valvola di raddrizzamento.
Comunque mi sembra che gli animi si stiano scaldando un po' troppo e concludo qui questo discorso.
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Gli animi non sono assolutamente caldi, però se scrivi inesattezze o ti esprimi in modo non corretto, è normale che si intervenga per evitare che altre persone prendano per vere le tue affermazioni.
La rimozione dello stand-by sulla nuova serie VC, di cui non ero a conoscenza, è dovuta unicamente a motivi economici, e non di inutilità del sistema stesso.
La rimozione dello stand-by sulla nuova serie VC, di cui non ero a conoscenza, è dovuta unicamente a motivi economici, e non di inutilità del sistema stesso.
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Mi fidavo, ma io non posso che guardare gli schemi dato che sottomano non ho il kit... Comunque cosi' ogni dubbio e' tolto.ciberfox ha scritto: Guarda faccio prima a inserire il link con una foto del trafo di alimentazione http://www.giast.eu/5f1/alim.JPG
Grazie
Io ometterei tranquillamente la rettifica a diodi, ti porterebbe sicuramente a circa 370VDC e la valvola finale non li reggerebbe molto bene.
Io metterei tranquillamente solo la 5a4r senza i diodi.
Vero.ciberfox ha scritto: Spesso e volentieri le valvole di nuova produzione hanno una qualità "meccanica" degli heater molto bassa
ciberfox ha scritto: Con una rettifica solid state può essere utile per evitare la botta sui tubi ma spesso viene lasciato per troppo tempo attivo e questo danneggia griglie e anodi. Su un ampli con una rettifica a valvola che necessita a sua volta di un riscaldamento per funzionare si ha lo stesso effetto di uno standby, tant'è che in questa tipologia di amplificatori lo switch viene posto dopo la valvola di raddrizzamento.
Hmmm... una tensione piu' alta equivale a piu' "botta"...
E poi quello che si danneggia solitamente non sono ne gli anodi ne le griglie in questi casi, ma casomai il catodo (stripping/poisoning).
Effettivamente c'e' una sottospecie di diatriba sull'utilita' effettiva dello standby, data dal fatto che in queste applicazioni non e' detto che lo stripping e il poisoning del catodo siano cosi' rilevanti o influenti.
Pero' mi sembra che la discussione sia su toni normali
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Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Comunque per lo switch tretodo/triodo la soluzione dovrebbe essere questa usando un SPDT:
piedino superiore piede 4 della valvola + resistenza da 220 ohm 2w
Piedino inferiore piede 3
centrale piede 4 senza resistenza.
Correggetemi se sbaglio.
piedino superiore piede 4 della valvola + resistenza da 220 ohm 2w
Piedino inferiore piede 3
centrale piede 4 senza resistenza.
Correggetemi se sbaglio.
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Ciao cyber,
hai letto il link che ti ho postato nella pagina precedente?
hai letto il link che ti ho postato nella pagina precedente?
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Non me lo apre, va in time out. Quello lo ho ricavato dal datasheet della 6v6gt.robi ha scritto:Ciao cyber,
hai letto il link che ti ho postato nella pagina precedente?
Re: realizzazione piccolo amplificatore valvolare
Ecco qui il collegamento.
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